COSA VOGLIAMO
LE PROSPETTIVE
Visti i risultati concreti l’idea è di proseguire strutturando le attività dal punto di vista scientifico, organizzativo e giuridico secondo un ordine non casuale: cosa si vuole fare, come lo si fa e come ci si organizza per farlo.
Vorremmo essere un organizzazione aperta, integrata in dialogo con la comunità. il nostro agire sociale si è progressivamente ampliato negli anni nella direzione di un sempre maggior impegno a favore della diffusione di una cultura del rispetto delle differenze, della solidarietà e della sostenibilità.
Siamo convinti che essere presenti sul territorio con attività creative che migliorano la vita della comunità in cui le persone disabili agiscono da protagoniste favorisca la loro inclusione sociale.
la nostra visione ci porta a voler concretizzare la nascita di una impresa sociale di comunità e a ricercare e privilegiare relazioni stabili con Scuole,Terzo settore, Imprese e in generale con i cittadini.
L’idea di fondo è di aprirsi al territorio in sinergia con le istituzioni per rendere sostenibile un modello che si rivela vincente nel momento in cui risponde a bisogni sociali con qualità scientifica e a costi sostenibili per le famiglie e le istituzioni.
Quello che l’associazione GRD propone è un progetto esportabile che presuppone la partecipazione delle famiglie, non una semplice delega, estensibile a tutte le tipologie di handicap.
E’ un progetto diverso ma integrabile con gli attuali servizi
LE RICHIESTE
la GRD si fa carico da 3 anni con progetti specifici di 9 adulti e 9 ragazzi/ bambini ha dimostrato di poter affrontare bisogni complessi e duraturi dando anche una prospettiva di miglioramento nell’autonomia personale.
- La collaborazione sui progetti individuali mirati all’aumento delle autonomie fissati con gli operatori dei servizi pubblici da perseguire in un tempo definito da proporre non solo alle famiglie dell’associazione ma a tutte le famiglie di ragazzi adulti con deficit medio grave non inseribili nel percorso del SIIL che accettino di coinvolgersi insieme al proprio figlio in un percorso di formazione personale consapevole.
- Intraprendere una sperimentazione supportata tecnicamente dall’Università sul sostegno all’autonomia residenziale dei ragazzi con disabilità mentale.