COSA FACCIAMO

IL PROGETTO

Per ogni ragazzo si individuano piste per l’inserimento formativo/lavorativo nel territorio faentino, alcune già concretamente attivate, da ampliare e specificare, altre da progettare nel dettaglio. Questi percorsi coinvolgono Enti privati e pubblici del territorio: Ass. De Gusti (ristorazione), Istituto Comprensivo Carchidio-Strocchi, Asilo privato, Produttori, Ces, Cils Cesena, Ceff, ecc.

Gli operatori sono selezionati tra i seguenti profili professionali : educatori prof.li, pedagogisti, diplomati ambito Scienze Umane, psicologi triennali, assunti con contratti regolari, differenziati a seconda delle situazioni/qualifiche/necessità dall’Associazione, si affiancano ai ragazzi con disabilità in rapporto 1:1.

Svolgono moduli settimanali di 3 h ciascuno (minimo 2 alla settimana) applicando il metodo empatico-relazionale, utilizzando e creando strumenti pedagogici per lo sviluppo delle autonomie cognitive, affettive, relazionali, comportamentali, lavorative, abitative dei ragazzi, utilizzando i diversi contesti casa, scuola, bottega, appartamento, ristorante.

Il coordinatore pedagogico redige il Progetto di Vita del ragazzo e coordina gli interventi specialistici di gruppo ed individuali.

L’intervento che l’associazione propone “per” e “con” la famiglia si svolge principalmente in gruppo.

Le attività dell’associazione vengono gestite dalle famiglie stesse a partire dalle peculiari risorse di ognuno: viene richiesto ad ogni genitore/famigliare di mettere a disposizione risorse pratiche, creative, gestionali, amministrative, manuali, relazionali, progettuali, economiche.

La partecipazione ad un Progetto dell’associazione avviene inizialmente in seguito alla richiesta dalla famiglia interessata, alla quale viene dato uno spazio d’ascolto individuale, tenuto dalla Coordinatrice Progetti dell’associazione:

  • Viene spiegata la metodologia “Si può fare” dell’associazione, metodologia partecipativa-attiva e tutte le attività/Progetti che l’associazione sta promuovendo e organizzando
  • Viene compilata insieme alla famiglia una scheda riguardante:  l’anamnesi  famigliare, medica/patologica, formativa, sociale (sport, tempo libero, hobbies) del ragazzo e della propria famiglia; vengono raccolte informazioni sulla scuola d’appartenenza (offerta formativo e progetto educativo individualizzato), contesti sociali/educativi/ludici di appartenenza, Servizi Sociali e Ausl di riferimento.
  • Informare la famiglia sul contributo economico necessario al sostentamento del progetto, là dove necessario.
  • Far emergere le motivazioni riguardanti l’appartenenza all’associazione.
  • Individuare i campi d’intervento dove la famiglia può coinvolgersi mettendo al servizio le proprie risorse.

Altri colloqui individuali con le famiglie, condotti dal Coordinatore Progetti vengono svolti in itinere (circa 2 volte all’anno) per valutare la qualità del servizio attraverso un questionario ad hoc che la famiglia può compilare autonomamente e discutere/confrontandosi con il Coordinatore.

La famiglia incontra inizialmente e periodicamente, se necessario, il coordinatore pedagogico allo scopo di redigere/aggiornare il Progetto di Vita del ragazzo.

La famiglia incontra ogni 2 mesi, o in situazioni di difficoltà con altra periodicità gli operatori insieme al coordinatore pedagogico.

Mensilmente si incontra il gruppo famiglie, o con altra periodicità quando si sta costruendo o iniziando un nuovo Progetto. Il Coordinatore porta all’ordine del giorno proposte di intervento/step progettuali, problematiche da discutere, mette alla votazione decisioni da prendere, riporta proposte di collaborazione con altri enti del territorio.